La stagione 2023 di Perez ha lasciato un po’ perplessi: sebbene in gara si sia difeso (anche grazie alla potente Red Bull), in qualifica il messicano ha spesso incontrato difficoltà.
La stagione 2023 di Perez ha lasciato un po’ perplessi: sebbene in gara si sia difeso (anche grazie alla potente Red Bull), in qualifica il messicano ha spesso incontrato difficoltà. Dopo un inizio positivo in cui sembrava che Checo potesse candidarsi come unico possibile anti-Max, da Miami in poi il rendimento è stato davvero deludente, non degno di un pilota Red Bull.

Inoltre, durante il corso della stagione, ci sono state molte chiacchiere che hanno visto come protagonista Perez. Da chi lo dava già per spacciato, certo che a fine stagione Horner e Marko lo avrebbero cacciato, a chi lo sostituirà con Alonso o con Ricciardo. Per quanto riguarda il primo, ci sono state molte chiacchiere, che direttamente il due volte campione del mondo ha dovuto placare.
In gara sì, in qualifica spesso assente
In gara Perez si è sempre difeso, grazie anche ad una ottima RB19, una spanna superiore a tutte le altre nove monoposto. Nonostante abbia avuto spesso difficoltà in qualifica, in gara si rifaceva. Un esempio è il GP d’Austria: partito quindicesimo, è riuscito a raggiungere il terzo posto. Lo stesso è accaduto in Australia, da 20esimo a sesto. Nel GP di Las Vegas, concluso in quarta posizione dietro ad un super Leclerc, è stato il pilota che ha fatto più sorpassi in gara.
Certo, a livello di punteggio non ci siamo proprio. Perez ha ottenuto più punti sulla RB18 (305) che sulla RB19 di quest’anno (285), nonostante abbia avuto 1 DNF in più nel 2022 (3 a 2).
Un grande problema di Perez, che dovrà affrontare in vista del 2024, sono le qualifiche. In quasi la metà delle gare, non è riuscito a superare il taglio in Q3. Soprattutto, sono ben poche le volte in cui Red Bull ha errato. Piuttosto, sono stati troppi gli errori commessi dal messicano in pista, come ad esempio a Monaco.
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