La Ferrari 250 LM occupa un posto speciale nella storia delle corse automobilistiche, essendo l’ultima Ferrari a conquistare la vittoria nella prestigiosa 24 Ore di Le Mans. Questo gioiello del cavallino, incarna perfettamente la passione e l’ingegneria che caratterizzava la casa italiana in quel periodo. Scopriamo insieme i dettagli di questa leggendaria vettura da corsa.
ULTIMA VINCITRICE A LE MANS
Ferrari presentò al mondo la 250 LM nel 1963, come parte della famosa serie di vetture 250 della casa italiana, producendone 33. Progettata per le competizioni endurance, questa vettura si è rivelata un autentico trionfo tra i prototipi, in quanto non vennero prodotte sufficienti esemplari per gareggiare nella categoria del GranTurismo. Nel 1965, alla 24 Ore di Le Mans, il team N.A.R.T. (North American Racing Team) portò al successo la 250 LM, ottenendo una straordinaria vittoria di classe e il primo posto assoluto. Fu una performance storica che segnò la fine dell’era delle Ferrari vincitrici a Le Mans. Nel 1973 infatti, Enzo Ferrari deciderà di ritirare il cavallino dalle gare di durata per concentrarsi sulla F1.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Grazie al potente V12 da 3.3, la 250 LM erogava 320 cavalli, offrendo una velocità di punta di 287 km/h. Questo propulsore, abbinato a una carrozzeria aerodinamica e leggera, fu combinazione vincente di prestazioni e maneggevolezza. La vettura era dotata di una sofisticata sospensione a doppi triangoli che, assieme ai potenti freni, consentivano di affrontare le sfide del leggendario circuito di la Sarthe.
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GIOIELLO DA COLLEZIONISMO
La vittoria della Ferrari 250 LM a Le Mans ha di fatto consolidato il prestigio del marchio di Maranello nel mondo delle corse. La combinazione di un design accattivante e una potenza formidabile ha reso la 250 LM un’auto iconica, desiderata dai collezionisti di tutto il mondo. Nel 2015 fu battuto all’asta uno degli esemplari per 17,6 milioni di euro.
La potenza, l’eleganza e l’ingegneria eccezionale della 250 LM hanno contribuito a creare una leggenda che vive ancora oggi nella mente degli appassionati di corse automobilistiche.
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