In un’intervista esclusiva con Paddock News 24 Giulia Toninelli ha donato qualche consiglio a tutti coloro che desiderano lavorare in Formula 1
Ai nostri microfoni la giornalista ha, infatti, parlato del percorso, lungo e tortuoso che porta a trasformare una passione in un mestiere
Fonte:F1Destinations
Lavorare in Formula 1, un sogno, quasi irraggiungibile all’apparenza, per molti, moltissimi ragazzi, che vedono il Circus come un traguardo tanto incredibile quanto irrealistico. Eppure le occasioni di poter trasformare il proprio sogno in realtà sono sempre più.
L’avvento di Internet e dei social ha sicuramente facilitato la comunicazione e permesso, soprattutto agli aspiranti giornalisti, di iniziare a far pratica grazie a redazioni minori e siti di vario tipo. Un grande vantaggio, dunque, rispetto al passato, anche se il percorso resta pur sempre tortuoso.
Ne abbiamo parlato con Giulia Toninelli, giornalista e penna di Automoto, Moto.it e Mowmag.
Lavorare in Formula 1, in particolare nel settore della comunicazione, ambito in cui tu stessa operi. In molti sognano di poter entrare a far parte di questo mondo, tanto emozionante, quanto difficile ed apparentemente inaccessibile. Hai qualche consiglio da dare agli aspiranti giornalisti?
“Io dico sempre che se si ascoltano le esperienze di vari giornalisti si sentono 100 e più storie diverse. E’ un percorso molto più travagliato del diventare ad esempio medico, il quale richiede si impegno, ma è comunque più lineare (università e poi si inizia a lavorare sul campo). Il giornalista può formarsi in vari modi. Alcuni facendo corsi e master in comunicazione conoscono magari un professore che riesce ad aprirgli una porta ed altri invece sono a favore della “gavetta”. Io sono nel mezzo; a 17 anni andavo a correggere le bozze alla Gazzetta di Mantova e successivamente ho fatto stages in varie redazioni come Riders ad esempio. Dal’ altro canto ho seguito, però, anche un corso della Experis Academy. Il corso ti permette di acquisire capacità fondamentali ma resta importantissima l’esperienza, perchè è un lavoro che richiede pratica, non è sufficiente allenarsi sulla teoria.”
L’ esperienza nel Paddock
“La prima volta che sono andata in un paddock non capivo nulla, sembravo una bambina. E’ caos puro, soprattutto se si parla del paddock di Formula Uno, la categoria regina. Pian piano inizi a comprendere cosa devi fare, da chi devi andare e, alla terza, quarta volta, sei più pronto, preparato, veloce e performante. Nessuno ti dice cosa devi fare, è un ambiente restrittivo dove, anche solo riuscire a farsi introdurre in un ufficio stampa, è complesso.”
Il ruolo dei social
“Al giorno d’oggi abbiamo anche la fortuna dei social. In molti iniziano partendo proprio da profili a tema Formula 1 o comunque motoristici e grazie a questi piano piano si mettono in mostra. Tu cosa ne pensi? Possono effettivamente essere un grande aiuto?
Può essere d’aiuto, al giorno d’oggi è molto più facile avere un accredito come creator che con un giornale locale. La cosa da non sottovalutare è che il lavoro giornalistico ha delle implicazioni anche giuridiche, di ordine, albo. Sui social non ci sono regole di questo tipo. Può essere, dunque, una base di partenza ma sarà rilevante acquisire competenze giornalistiche grazie al lavoro in testate ed in pista appunto.”
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Immagine in evidenza credits to: F1inGenerale