George Russell, terzo al traguardo al Gran Premio di Baku, ha lanciato un fortissimo j’accuse contro Pirelli. Secondo l’inglese, far funzionare le gomme è un vero terno al lotto, e neanche i tecnici stessi della casa italiana le comprendono appieno.
Fra i vicoli di Baku, George Russell ha vissuto un pomeriggio di alti e bassi: alla gioia per il podio ottenuto, però, ha fatto da contraltare la rabbia verso le gomme fornite da Pirelli. L’inglese ritiene inaccettabile l’imprevedibilità del prodotto italiano, e promette battaglia nelle sedi della GPDA.
Ai microfoni di F1TV, Russell ha raccontato in dettaglio le fluttuazioni della sua Mercedes nelle varie fasi di gara. “Nel primo stint ero un secondo e mezzo più lento dei leader, mentre negli ultimi 20 giri ero più veloce di tutti quelli davanti, quasi un secondo più veloce persino di Piastri e Leclerc“, ha spiegato con nervosismo. “A parità di circuito, pilota e vettura l’unica differenza è stata il passaggio dalla gomma dura alla gomma morbida. Queste differenze enormi mi mandano su tutte le furie“.
La Mercedes W15 è una vettura particolarmente complessa e sensibile, ma il #63 ha voluto sgomberare il campo da ogni dubbio, puntando il dito contro il fornitore. “Succede ad ogni team e ad ogni pilota, da una sessione all’altra e da uno stint all’altro. Comprendere queste gomme è pura stregoneria, e credo che neanche i tecnici di Pirelli ci capiscano qualcosa. Dobbiamo parlarne in maniera seria e approfondita“.
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Quest’ultima frase è particolarmente importante: George è infatti il presidente della Grand Prix Drivers’ Association, una sorta di “sindacato” dei piloti dedito a confrontarsi con la Federazione e gli steward su vari temi. Quello degli pneumatici, anche per ovvie questioni di sicurezza, è uno di quelli principali.
Russell ha concluso con altre parole al veleno: “Ci sono 2000 persone che si fanno il mazzo per produrre una vettura competitiva, e invece in base alle gomme diventa per 20 giri una macchina di bassa classifica, e per altri 20 una da titolo. Lo trovo davvero inaccettabile“.
Immagine di copertina: FIA
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