La gara di Mid-Ohio, oltre ad aprire la seconda metà della stagione 2024, sarà anche la prima in assoluto, per l’IndyCar, con i motori turbo ibridi
La Honda Indy 200 at Mid-Ohio sarà per l’IndyCar un passaggio fondamentale e non soltanto per la stagione 2024. A Lexington, infatti, esordiranno ufficialmente in gara i nuovi V6 turbo ibridi. Nonostante le migliaia di chilometri di prove, le incertezze e i dubbi saranno comunque le variabili di base con cui tutte le squadre dovranno confrontarsi.
L’evento che andrà in scena nel circuito permanente dell’Ohio sarà il nono ad assegnare punti validi per il Campionato. Dopodiché, in programma ci sono altre otto gare, di cui sei su tracciati ovali. Anche di questo si dovrà tenere conto – sempre con l’incognita dei motori – nell’ottica del confronto al vertice per l’IndyCar.
Dopo il successo di Laguna Seca, Alex Palou si è issato in testa alla generale, con 285 punti. Alle sue spalle, staccati rispettivamente di ventitre e trentadue lunghezze, Will Power con 262 e Scott Dixon, a 253. Quarto Colton Herta, con 217 punti. A seguire, Kyle Kirkwood, con 210, Pato O’Ward, con 208 e Alexander Rossi, a 198. Tra i motoristi, la Honda ha 641 lunghezze, tredici in più rispetto alla Chevrolet, a quota 628.
Il circuito di Mid-Ohio
Inaugurato in quel di Lexigton (Ohio) nel 1962, il Mid-Ohio Sports Car Course è situato approssimativamente a metà strada tra le città di Columbus e Cleveland.
Lungo 2,258 miglia (pari a 3634 metri) nella sua versione attuale, è un tracciato completo e complesso. Sia dal punto di vista altimetrico, quanto di quello planimetrico, in ossequio alla tradizionale conformazione di tanti autodromi nordamericani. Conta tredici curve, numerosi cambi di pendenza, ma è anche esigente per i freni. La gara si svolgerà sulla distanza di 80 giri, equivalenti a 180,64 miglia (290,712 chilometri)
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In fondo al rettilineo del traguardo, si arriva in quarta marcia, a 240 km/h. Si decelera, senza scalare, per affrontare il primo curvone, verso sinistra. In uscita, si aggiunge un rapporto, fino a sfiorare i 260 km/h, prima di un decisa frenata, quella della curva 2, il lungo tornante Keyhole da prima.
Il tornante, stando attenti a gestire il sovrasterzo in uscita, riporterà i piloti sul lungo rettifilo opposto – dove si trova la linea di partenza e ripartenza – comprensivo della rapida piega destorsa, classificata come curva 3.
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ln sesta piena, a 280 km/h, si arriva in fondo al dritto, per un’altra decisa staccata. Si scalano quattro marce, per affrontare la curva 4, nel tratto di pista antistante a China Beach. La curva 4 si fa di seconda, frenando e inserendo la prima nella sua metà. Poi, ci si ‘arrampica’ verso la curva 5, cieca, scollinando senza toccare il cambio.
Successivamente, si entra nel tratto delle Esses. Tre curve in rapida successione – la 6, la 7 e la 8 – da seconda, terza e ancora seconda, sempre con la sede stradale ondulata. Dopo un breve allungo, per la curva 9 si mantiene la seconda. Dopodiché, nuova accelerazione e un altro velocissimo curvone, il 10, da quinta, a 230 km/h.
In quinta si resta pochissimo. Si arriva infatti a frenare gradualmente, in leggera discesa e si scala una marcia in ingresso della curva 11, poi si inserisce la terza, lasciando scorrerere la monoposto per il curvone numero 12, The Carousel. Con l’anteriore destra si tocca il cordolo, mettendo brevemente la prima per la curva 13, l’ultima, che reindirizza i piloti sul rettilineo del traguardo.
Statistiche e record
Le ‘grandi’ monoposto hanno visititato Mid-Ohio per la prima volta nel 1970, con la Formula A/Formula 5000, categoria che vi avrebbe gareggiato fino al 1976. Trascorsi quattro anni, nel 1980 è stata la volta della CART, con la vittoria di Johnny Rutherford, su Chaparral-Cosworth. La serie nata nel 1979, tuttavia, non sarebbe tornata nel 1981, né nel 1982.
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Con il ritorno in calendario nel 1983, l’autodromo di Lexington è divenuto la sede di uno degli eventi più iconici della CART, fino alla sua ultima stagione (compresa), quella del 2003. Fallita la CART e nata nel 2004 la Champ Car, dal 2004 al 2006 la corsa non si è tenuta.
E’ interessante notare come in quella fase, tra l’Ohio e l’Italia ci sia stato ‘un rapporto intenso’. In effetti, Teo Fabi ha qui conquistato due vittorie. Nel 1983, con la March-Cosworth del Forsythe Racing. Sei stagioni più tardi si è ripetuto, sempre alla guida di una March, per l’occasione spinta da un propulsore della Porsche. Nel 1996 e 1997, è stata la volta di Alex Zanardi, alfiere del Chip Ganassi Racing, su Reynard-Honda.
Negli anni della CART (considerando anche le modifiche del 1990), sono passati in testa sotto la bandiera a scacchi tantissimi dei suoi principali rappresentanti. Mario Andretti, nel 1984. Roberto Guerrero, nel 1987. Non pochi, per altro, si sono ripetuti a più riprese, come già scritto di Fabi e Zanardi.
Ai due italiani vanno aggiunti Bobby Rahal, al vertice nel 1985 e 1986. Emerson Fittipaldi, primo in tre occasioni, ossia 1988, 1992 e 1993. Tra le vittorie del brasiliano, c’era stato uno spazio anche per Michael Andretti, davanti a tutti nel 1990 e 1991. Dopo Fittipaldi, inoltre la Penske ha trionfato nel 1994 e 1995, grazie a Al Unser Jr. e poi con Hélio Castroneves, nel 2000 e 2001.
Riprendendo l’albo d’oro, a Zanardi sono succeduti Adrian Fernandez (Patrick Racing), nel 1998 e Juan Pablo Montoya (Ganassi), nel 1999. Le ultime due edizioni della gara licenziate sotto l’egida della CART sono state appannaggio dei canadesi Patrick Carpentier (2002) e Paul Tracy (2003), entrambi per il Forsythe Racing.
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Il 2007 ha segnato l’approdo di Mid-Ohio tra gli appuntamenti dell’IndyCar. Da allora, qui si è sempre gareggiato, anche durante il Covid. Addirittura, nel 2020, a Lexington l’IndyCar ha organizzato un fine settimana con la doppia gara, il 12 e 13 Settembre.
In Ohio, Scott Dixon ha vinto sei volte (2007, 2009, 2011, 2012, 2014, 2019). Vittorie plurime anche per Josef Newgarden (2017, 2021). Scorrendo l’albo d’oro, inoltre, hanno qui ottenuto il primato Ryan Briscoe (Team Penske, 2008), Dario Franchitti (Ganassi, 2008), Charlie Kimball (Ganassi, 2013), Graham Rahal (Rahal Letterman Lanigan Racing, 2015), Simon Pagenaud (Penske, 2016), Alexander Rossi (Andretti, 2018).
Si aggiungano – in tempi ancora più recenti – i successi di Will Power (Penske, Gara 1 del 2020), Colton Herta (Andretti, Gara 2 del 2020). Poi, quelli di Scott McLaughlin (Penske, 2022) e Alex Palou (Ganassi, 2023).
Orari TV e streaming
In Italia, la Honda Indy 200 at Mid-Ohio 2024 sarà trasmessa in diretta esclusiva su Sky Sport, con la telecronaca di Matteo Pittaccio e Biagio Maglienti. Tutte le altre sessioni (prove libere, qualifiche e Warm Up) si potranno seguire su IndyCar Live (INDYCAR LIVE), previa sottoscrizione dell’abbonamento. Si riportano, negli orari italiani (Lexington è sei ore indietro), l’orario d’inizio delle diverse sessioni
Venerdì 5 Luglio
21:20 | Prove Libere 1| Diretta su INDYCAR LIVE
Sabato 6 Luglio
16:50 | Prove Libere 2 | Diretta su INDYCAR LIVE
21:00 | Qualifiche | Diretta su INDYCAR LIVE
Domenica 7 Luglio
16:25 | Warm Up | Diretta su INDYCAR LIVE
19:30 | Gara | (Bandiera Verde alle 19:45) Diretta su Sky Sport 258 e dalle 20:10 anche su Sky Sport Uno
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Copertina: Chris Owens/Official NTT IndyCar Series Website Credits