Il pilota della KTM si esprime sulle tare Sprint di MotoGP: “Non mi dispiacciono, finché mi pagano per correre 44 gare va bene così”.
L’ex rider Ducati ed ex compagno di Pecco Bagnaia Jack Miller, attualmente alla KTM, ha dato la sua interpretazione sulle gare Sprint di MotoGP. Secondo l’australiano esse non sono un problema, anzi sono un modo per stare più in attività e non perdere tempo sul divano, come farebbe altrimenti.
Il Thriller, reduce da una prima stagione di adattamento in KTM, dove il compagno di squadra Binder gli è stato spesso e volentieri davanti, ha analizzato la sua stagione, evidenziando punti di forza, di debolezza e situazioni in cui deve migliorare.
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La stagione di Miller
L’australiano ha iniziato l’intervista a motosan.es analizzando lastagione passata: “Che voto mi darei da uno a dieci? Cinque, perchè avrei voluto fare meglio. Se non vinci ogni gara, la voglia di fare meglio aumenta esponenzialmente. Come squadra abbiamo spesso fatto molto bene, ma ci sono state delle situazioni in cui potevo fare meglio e in cui dovrò migliorare“.
“Guardando a Jerez, è stato un weekend fantastico per noi. Ma anche a Portimao, nella prima gara della stagione. Considerando che era la mia prima uscita con la moto è andata molto bene. Anche negli Stati Uniti ero molto veloce, sentivo di poter attaccare Alex per la vittoria, ma sfortunatamente sono caduto”, ha continuato Miller.
“Ci sono stati però anche tanti errori. Situazioni in cui pensavo di poter fare meglio e poi sono caduto. Per questo mi do un cinque”.
Sulle Sprint
“Sono un motociclista, più gare faccio meglio è, l’anno finisce più velocemente. Meno tempo sto sul divano ad Andorra, più mi diverto sulle moto. È abbastanza noioso per noi stranieri. Non fraintendetemi, ho Brad, che è mio compagno ed è simpatico. Ma non è la mia famiglia“, ha concluso l’australiano.
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Immagine di copertina: credit @KTM_Racing on X
