Ospite al BSMT, Valentino Rossi ha raccontato lo scherzo e la storia dietro la maglia della ‘polleria Osvaldo’.
Qualche tempo fa, la leggenda della MotoGP, Valentino Rossi è stato ospite al BSMT di Gianluca Gazzoli, nel quale ha raccontato molte vicende e aneddoti della sua carriera tra cui lo scherzo fatto a un giornalista della RAI sulla maglia della ‘polleria Osvaldo’.
Il ‘dottore’ è famoso in tutto il mondo non solo per i suoi grandi trionfi, i suoi mondiali e le sue rivalità ma anche per i suoi insoliti festeggiamenti dopo le vittorie. Infatti, il 46 ha raccontato di come sono nate queste esultanze a fine gara, partendo dalla sua prima in assoluto con la bambola gonfiabile al Mugello.
“La prima esultanza che ho fatto è stata quella della bambola gonfiabile. Ma quegli anni sono stati fighissimi perché la gente si era appassionata a tal punto di guardare le gare e sperare di vedermi vincere per capire cosa avrei fatto dopo”.
“Sono nate in un bar a Tavullia. Prima di partire per una gara, la sera ci trovavamo lì con i miei amici e ho detto ‘quando vinco vorrei fare qualcosa di più, ci vorrebbe qualche stupidaggine’. Mi ricordo poi che un personaggio di Tavullia mi disse: ‘perché non fai il giro con la bambola gonfiabile?’. Era proprio una cosa così, no sense e siamo andati a comprare la bambola”.
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Il finto sponsor di Valentino Rossi
Dopo aver menzionato anche l’esultanze con il bowling e i sette nani, Valentino Rossi ha voluto poi raccontare la storia dietro la maglia della ‘polleria Osvaldo’ e dello scherzo fatto a un giornalista.
“In pratica questa era tutta una gag su uno sponsor finto perché in una partita di calcetto da scapoli- ammogliati, che facciamo da vent’anni ormai, io ero scapolo ancora a quei tempi e i grandi quando ci battevano, ci regalavano questa maglia per sfotterci e darci dei polli”.
“Una volta a Imola con la 250 ho vinto e Flavio, del mio fanclub, mi ha dato questa maglietta. Io l’ho messa nella tuta e sono andato sul podio”.
“Nell’intervista ho detto poi ‘devo ringraziare lo sponsor’ e da lì è venuta l’idea di venire a intervistare Osvaldo a Tavullia. È venuto un giornalista della RAI, Angeletti che per due mesi voleva parlare con Osvaldo. Allora abbiamo messo su una polleria finta con uno Osvaldo finto e lui é venuto e lo ha intervistato, però alla fine non esisteva niente”.
“Secondo me alla gente sono piaciuto perché erano veramente delle stupidaggini. Non ci eravamo impegnati o non volevamo dare un messaggio, era solo per fare una risata”.
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