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Seconda parte della nostra intervista a Francesco Cigarini, che ai microfoni di Paddock News 24 ha raccontato la sua avventura in rosso tra aneddoti su Schumacher e un Raikkonen inedito…
Nel corso della chiacchierata, infatti, Cigarini ha ripercorsi alcuni momenti della sua carriera, raccontando anche un pò di quel lato umano, spesso nascosto, dei campioni
Fonte: Scuderia Ferrari Club Caprino Bergamasco
Umanità celata dietro caschi e vittorie, di questo abbiamo parlato nella seconda parte della nostra intervista con l’ex meccatronico della Ferrari Francesco Cigarini, spalla di campioni come Schumacher e Raikkonen, per citarne solo due. Una vita in pista che ha lasciato il segno, tra ricordi che riaffiorano e qualche aneddoto che sa di famiglia…
Raikkonen: l’uomo dietro al campione
In 22 anni di carriera in Ferrari hai avuto modo di conoscere tanti piloti tra cui anche Raikkonen, Schumacher, Alonso, Vettel, Leclerc, Massa e Fisichella, per citarne alcuni. Hai qualche aneddoto a riguardo, anche divertente, qualche dettaglio caratteriale che ci faccia capire meglio questi campioni?
“Raikkonen deve essere capito. Ha un carattere pragmatico, senza fronzoli, sembra non avere molte sfumature mentre in realtà è apparenza. Ad esempio, se lui pensa che è bianco o nero dice bianco o nero, non gira attorno a concetti ed idee. Ma resta anche un professionista assoluto, che fra l’altro ha sempre sofferto molto i meccanismi politici che si creano all’interno dei team. Sono comportamenti che tendono a demolirlo, lo fanno innervosire e per questo poi spesso risulta freddo. Anche durante le interviste, risponde a monosillabi, perchè non si trova in certe situazioni. Il suo lato umano, però, è possibile vederlo con la famiglia, i figli ed anche con i suoi uomini. Sono stato abbracciato da Kimi, quindi, non è poi così glaciale”
Cigarini: “Quella volta che Schumacher mi chiamò nei test invernali…”
“Per quanto riguarda Schumacher, quando io sono arrivato lui era il padrone di casa. È stato il primo pilota con cui mi sono trovato a collaborare in Formula 1. Devo ammettere che un pò di pressione c’era perchè stavo lavorando con un campione e per me era la primissima volta. In particolare, serbo un ricordo, che lascia comprendere chi era Schumacher. Durante dei test invernali, mentre lavoravo, mi chiamò per nome solo per salutarmi. Siamo in tanti e se un pilota ricorda il tuo nome e ti chiama per chiederti come stai è un piccolo atto che significa tanto e che lascia l’emozione. È sempre stato molto più umano di quanto i giornalisti volevano far credere, ovviamente per lui esprimersi in italiano era difficile perchè non lo conosceva bene e il rischio di fraintendimenti sarebbe stato elevato. Voleva solo tutelare sé stesso ed il team”
Schumacher e quel “Keep pushing”
Quale pensi sia stato l’insegnamento più grande che ti ha lasciato dal punto di vista professionale?
“Una cosa che mi ripeto sempre e che ho anche scritta su una visiera che mi è stato lasciato: “A Francesco, grazie, keep pushing ” A Francesco, grazie, continua a lottare”. Il significato è perseverare sempre, ovviamente finchè ha senso farlo, ma non abbandonare mai la voglia di imparare, di confrontarsi, di crescere. Si tratta di un “rimani sempre sul pezzo” fondamentale nella vita. Tenacia e costanza, dunque, che lui ha sempre dimostrato. Una volta, ad esempio, doveva andare a Firenze a vedere la partita della nazionale italiana e siamo stati fino all’ultimo in pista a sistemare la monoposto. Non ha mai pensato di dire “Ragazzi io vado”. Si provava fino a tardi e, paradossalmente, anche se stancante era molto bello; vedere i dischi infuocati, le fiammate quando la macchina arriva in fondo al rettilineo sono emozioni uniche. Un’altra sua caratteristica era l’essere protettivo nei confronti del team. Negli anni in cui ho avuto modo di lavorare con lui ho visto una persona tanto gentile quanto capace di arrabbiarsi, e anche parecchio, se si trattava di tutelarci o tutelare il lavoro fatto. Ad esempio, quando i fotografi volevano ritrarre la macchina per copiare, lui era il primo ad infuriarsi”
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Immagine in evidenza credits to: Francesco Cigarini on Instagram