Ai microfoni di PaddockNews24 Francesco Cigarini, ex meccanico Ferrari ha raccontato la sua avventura nel mondo tanto incredibile quanto difficile della F1
Nel corso della nostra intervista, infatti, l’ex meccatronico del Cavallino ci ha raccontato retroscena e momenti di una carriera interamente in rosso, rivelandoci anche la sua opinione su Vasseur e Ferrari 2024.
Fonte: Francesco Cigarini on Instagram
Una vita tra piste e motori, assaporando gioie e dolori di un mondo tanto incredibile quanto complicato, per ben 22 anni è stata questa la quotidianità di Francesco Cigarini, ex meccatronico Ferrari e spalla in innumerevoli GP di piloti come Michael Schumacher, Raikkonen, Vettel, Massa, Alonso, Barrichello, Fisichella, Giovinazzi e Leclerc.
Ecco che cosa ha raccontato ai nostri microfoni.
GP Las Vegas: gioie e dolori del “Gran Premio all’americana”
GP di Las Vegas: evento più unico che raro, caratterizzato dal lusso e sopra le righe, ma non sono mancati anche i problemi, che hanno dimostrato come la strada da fare per perfezionare questo Gran Premio sia ancora lunga. Qual è il tuo punto di vista su questo GP?
“E’ stato un Gran Premio molto vicino allo show. Il motivo è che la Formula 1 sta tentando di avvicinare più persone possibili allo spettacolo, e a questo bisogna aggiungere che si tratta di Las Vegas, la patria della spettacolarizzazione. Ovviamente i puristi storceranno il naso, ma l’essenza di Las Vegas è questa. Per quanto riguarda i problemi che hanno dovuto affrontare i piloti e le scuderie non va dimenticato che è stato il primo Gran Premio in questa città e si è, diciamo, trattato di un esperimento. Nei prossimi anni dovranno aggiustare il tiro e migliorare, soprattutto per quanto riguarda la questione gelo. In ogni caso, anche in passato, le prime gare in un posto erano un pò una prova. Questo discorso vale anche per la questione tombino. Nei circuiti cittadini, infatti, può capitare, si tratta di inesperienza e a pagare, questa volta, è stata purtroppo la Ferrari. Nota positiva è che tutto serve e dalle prossime sicuramente si farà meglio. Fra l’altro episodi simili erano già capitati in altri circuiti cittadini come Baku e, se non sbaglio, Singapore quindi non è poi così rara come cosa. Per quanto riguarda, invece, l’opposizione di Mercedes alla deroga, posso capirli, sicuramente non è stato corretto, ma la competitività che c’era in quei giorni, ricordiamo che Ferrari e Mercedes erano in lotta per il secondo posto nel mondiale costruttori, era veramente alta, mettendosi nei panni di Toto; quindi, anche se impopolare chiunque avrebbe preso questa decisione”
Vasseur e Ferrari 2024: l’uomo e l’anno giusto?
Quest’anno è stato anche il primo in Ferrari come team principal per Vasseur. Considerato da tanti colui che potrebbe riportare alla vittoria la scuderia italiana, l’ex Alfa Romeo è arrivato in un momento decisamente difficile per il Cavallino. Pensi anche tu possa essere effettivamente la persona giusta per Ferrari?
“Partiamo dal presupposto che Vasseur è un uomo di Motorsport. Personalmente credo che servano proprio queste persone per dare una mano alla Ferrari. Bisogna avere esperienza, infatti, nel trattare piloti e team, e non dimenticare che far funzionare i vari ingranaggi è più complicato di quanto sembri. Se Elkann e Vigna lo hanno scelto credo possiamo fidarci, perchè nessuno più di loro può saperlo. Non bisogna dimenticare ovviamente, che non conosce le dinamiche Ferrari, peraltro in un momento complicato; quindi, è ovvio che paghi un pò questa situazione e fatichi all’inizio. Dovrà per prima cosa conoscere i meccanismi e comprendere chi sono le persone sulle quali potrà riporre la fiducia e, solo poi, potrà dare una mano. Ci vorrà tempo e dalla prossima stagione sicuramente sarà diverso, perché avrà già un anno di collaborazione con il team. Non è facile ovviamente prevedere se il 2024 sarà l’anno giusto, l’anno della ribalta. Dipenderà molto dalla macchina e lo sapremo solo quando scenderà in pista. A quel punto bisognerà anche sviluppare in maniera veloce la vettura e tentare di correggere il tiro per migliorare qualsiasi area.
Cigarini e Ferrari: tutte le sfumature di una vita in rosso
Parliamo un pò di te. Entrato in Ferrari nel 1999 nell’era Schumacher ed uscito ben 22 anni dopo a fine 2021. In questo percorso, ovviamente, hai avuto modo anche di sperimentare le difficoltà e i sacrifici della vita in pista. Hai qualche consiglio per i giovani che si vogliono avvicinare a questo mondo?
“Quando decidi di essere meccanico o meccatronico in Formula 1, devi sapere che ti stai avvinando ad un mondo molto particolare. Bisogna entrare nel meccanismo, nelle dinamiche del Motorsport. Si tratta dopotutto di uno sport dove è necessario fare squadra ed imparare a lavorare in team. Una delle cose più difficili è tenere i ritmi. Bisogna essere pronti a viaggiare costantemente, infatti, a non avere orari, ad essere sempre sul pezzo, nonostante la stanchezza, e soprattutto avere l’umiltà di voler imparare sempre e comunque. Inoltre, spesso mi sono accorto che passa un messaggio sbagliato. Quando un pilota vince si pensa che il team faccia festa ed invece no, si vince e poi si torna a lavorare. Si smonta il box, si controlla la vettura ecc. Un’altra caratteristica fondamentale è che non c’è spazio per errori. Il pit stop, ad esempio è una danza se fatto bene, altrimenti si rischia di vanificare il lavoro di tutto il team. Proprio in quel momento percepisci di essere parte di qualcosa di più grande, è una sensazione pazzesca”
Immagine in evidenza credits to: Bresciaoggi
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter