Porsche si presenta alla 6 ore di Imola come una delle vetture candidate alla vittoria, ne abbiamo parlato con Kevin Estre e Matt Campbell.
Le performance di Porsche in Qatar sono andate oltre le migliori aspettative e dunque saranno delle vetture particolarmente attenzionate anche alla 6 ore di Imola. Abbiamo avuto modo di parlare con Kevin Estre e Matt Campbell riguardo le caratteristiche del circuito emiliano e gli obiettivi per la gara.
Voi di Porsche arrivate da una grande gara in Qatar, quali sono le aspettative e le sensazioni per Imola?
K.E. “Imola è un circuito molto differente rispetto al Qatar. E’ un tracciato vecchia scuola, insidioso, con grandi cordoli e un asfalto completamente diverso. Diciamo che tutto è diverso, quindi è difficile dire dove saremo. In Qatar siamo stati molto forti ed abbiamo fatto un ottimo lavoro mettendo la macchina nella finestra ottimale. Qui è molto più complicato, le caratteristiche della pista probabilmente si sposano meno con quelle della nostra auto. Noi vogliamo lottare per il podio e la vittoria, ma realisticamente qui saremo in lotta per una top 5 o il podio. Sarà difficile battere alcune macchine, come abbiamo visto nelle FP1 e dal feeling alla guida”.
M.C. “Rispetto al Qatar qui è tutto diverso, a partire dall’asfalto. Per la 6 ore di Imola è tutto un pò ignoto, ci sono alcuni circuiti come il Qatar che si sposano meglio con la nostra Porsche 963. Il nostro approccio non cambia da gara in gara, vogliamo continuare l’onda positiva con la quale abbiamo iniziato la stagione. Il nostro obiettivo è salire sul podio ad ogni gara anche se qui sarà molto difficile“.
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Quanto sarà difficile farsi spazio e superare le LMGT3?
K.E. “Sarà molto difficile, la differenza di velocità è tanta, il circuito è stretto e non ha dei veri e propri rettilinei. Anche le curve sono difficili da interpretare e se i piloti di GT3 non riescono ad essere precisi sul posizionamento in pista o non vogliono farti passare, farsi spazio sarà complicato e perderemo tempo. Sarà una sfida non toccare nessuno, chi riuscirà in questo si troverà già in un’ottima posizione“.
M.C. “Rispetto al Qatar sarà molto differente. Lì era importante sorpassare le GT3 prima delle curve ad alta velocità ed in tutti i casi le vie di fuga erano molto ampie e con la ghiaia ed i muri posizionati lontani dall’asfalto. Qui ad Imola si hanno anche delle curve ad alta velocità e le GT3 salgono molto sui cordoli. Il rischio sarà esattamente lo stesso, anche se essendo una pista vecchia scuola abbiamo la ghiaia ed i muri molto più vicini“.
Per queste ragioni la strategia di gara prevede una prima fase in cui sarete più cauti per poi dare tutto alla fine?
K.E. “Il WEC non è un campionato in cui puoi permetterti di aspettare il momento giusto. Sicuramente i rischi che ci prenderemo saranno diversi tra inizio e fine gara, soprattutto in base al risultato per il quale si sta lottando. L’obiettivo è stare lontani dai guai, nel caso di danni alla macchina la gara sarebbe praticamente finita”.
Le previsioni meteo per questo weekend non sembrano lasciar spazio a temperature elevate, quanto sarà complicato portare gli pneumatici in temperatura?
K.E. “Anche se sembra che non pioverà, il meteo prevede temperature piuttosto fredde in vista della gara di domenica. Il warm-up non sarà semplice e sarà difficile tenere le gomme in temperatura nel caso di full course yellow o safety car. Alla fine è uguale per tutti e faremo del nostro meglio”.
M.C. “Non sono particolarmente preoccupato, saranno le stesse condizioni per tutti. Sicuramente riusciremo a vedere i vari punti di forza e debolezza tra le varie macchine, ma alla fine è un qualcosa su cui tutti dobbiamo lavorare“.
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Quali sono le sensazioni nel guidare una hypercar qui ad Imola, confrontandola con Monza che è un circuito completamente differente?
K.E. “Devo dire che mi piace molto la sfida che offre Imola. Monza per noi piloti è più tranquilla, si hanno tanti rettilinei e zone di frenata pesanti. Qui il ritmo di gara è più alto, non hai tempo per rilassarti. Anche i rettilinei non sono veri e propri rettilinei. E’ molto divertente ma dal punto di vista dei piloti è pesante sia fisicamente che mentalmente. Bisogna stare molto concentrati per evitare qualsiasi tipo di errore, è un circuito vecchia scuola che io amo molto. Tuttavia, per questo tipo di campionato e di vetture, Imola è al limite dal punto di vista della larghezza“.
M.C. “Data la natura del tracciato vecchia scuola e con tanti saliscendi il margine di errore è molto più contenuto, non soltanto per la gestione del traffico. In alcuni punti è semplice sbagliare e finire sull’erba o avere un incidente. In alcuni punti del circuito l’approccio è molto diverso rispetto al Qatar, ma sono questi i circuiti che i piloti amano davvero. Io non ho mai guidato a Monza con una hypercar, ma direi che ad Imola c’è un bel mix nel disegno del circuito. Credo che avere un tracciato come questo in calendario sia positivo perchè garantisce un mix tra i vari appunamenti“.
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