Ferrari 499P vs 499P Modificata – Coletta si sbilancia sulle differenze tra i due prototipi

Progetto unico di Ferrari nel realizzare la 499P Modificata, con Antonello Coletta che ha parlato a fondo delle differenze con la 499P da corsa.

A distanza di circa un anno dalla presentazione, il prototipo derivato dalla LMH 499P scenderà in pista a Imola in occasione delle Finali Mondiali Ferrari 2024. Una vettura che rappresenta una grande sfida per la casa del cavallino e che vuole far avvicinare i clienti più facoltosi alle sensazioni di un vero pilota. Tuttavia, tra Ferrari 499P e 499P Modificata ci sono molte differenze, con Antonello Coletta che ha parlato dei due prototipi.

Ferrari 499P Modificata
L’anteprima della Ferrari 499P Modificata

Il modello presentato alle Finali Mondiali Ferrari 2023 ha attirato moltissimo l’attenzione di appassionati e non solo. Questo perché si è trattato della prima trasposizione di un prototipo da corsa verso un uso, sempre pistaiolo, ma non competitivo.

Facente parte del programma “Sport Prototipi Clienti”, la 499P Modificata si distingue per l’assenza del BoP e delle limitazioni imposte dal regolamento. A livello di potenza il propulsore è stato portato a 870 CV, scaricati a terra dalla trazione integrale permanente. Inoltre, è presente una funzione “Push to Pass” che permette ai piloti di ricevere un boost di 163 CV, oltre agli 870 già presenti. Consci di questi numeri, le differenze con il prototipo da corsa impegnato nel WEC sono evidenti e Antonello Coletta ha scelto di approfondirle.


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“È una macchina che nella versione clienti non ha nessun BOP, quattro ruote motrici permanenti, può quindi esprimere tutta la sua potenza senza vincoli ed è al limite di peso. È chiaro che la differenza esatta non la vedremo mai perché non la guideranno i piloti ufficiali, però vi assicuro che di differenza ce n’è veramente tanta”.

“Quello lo abbiamo potuto vedere nel corso di alcuni test di sviluppo e, non dico che sono due macchine differenti perché sarebbe troppo, ma c’è veramente tanta differenza. È un peccato non poterla poi esprimere perché credo che sarebbe veramente anche piacevole da vedere. Inoltre, sarebbe anche un esercizio tecnico al massimo delle sue potenzialità che poi per un appassionato è, credo, la cosa più bella da riscontrare in pista”.


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