Le pagelle dei piloti Formula E 2025, voti ai protagonisti della stagione tra promossi, rimandati e bocciati. Chi ha davvero convinto?

Il campionato 2024 – 2025, Stagione 11, di Formula E si è concluso dopo 16 E-Prix, ed è tempo di tirare le somme andando a vedere le pagelle dei piloti di Formula E in griglia nel 2025. Una stagione che ha visto tutti i team concludere sul podio, l’incoronazione di un nuovo campione, un pilota al suo primo podio in carriera e uno alla sua prima vittoria. Chi ha davvero brillato? Chi ha deluso le aspettative? Dal campione del mondo Oliver Rowland fino ai sostituti Sérgio Sette Câmara e Felipe Drugovich. Andiamo ad analizzare le prestazioni di tutti i piloti cercando di dare un voto alla loro Stagione 11.
Le pagelle 2025 di Formula E:
Oliver Rowland, Nissan (1° posizione, 184 punti)
Rowland ha aspettato e lottato per il suo momento, la sua occasione di poter guidare una macchina da titolo. La stagione 2025 è stata quella della consacrazione, in primis come pilota di vertice e trascinatore, poi come campione della Formula E. Gli ultimi E-Prix calano però alcune ombre sulla sua stagione e su quella di difesa del titolo. Per diventare bicampione, o almeno provarci, servirà di nuovo il miglior Rowland.
Se dovessimo fare una media pre e post Tokyo, quindi verso metà stagione, il suo voto non sarebbe così alto. Questo però non darebbe giustizia alla prima parte di stagione, 4 vittorie e 3 podi in 9 E-Prix. Da Shanghai ottiene poco ma quando serve, in Gara 2 a Berlino, si fa trovare presente e conquista il titolo con autorità.
Giudizio: 9.5 – Schiacciasassi, almeno fino a Tokyo, poi scricchiola.
Nick Cassidy, Jaguar (2° posizione, 153 punti)
Fino a metà stagione i piloti Jaguar non sono supportati dalla vettura ma quando il team inizia a comprendere la nuova I-Type 7 è Cassidy a guidare il team inglese. Stessi arrivi a punti di Wehrlein e Barnard, in condizioni migliori sin dall’inizio, e un finale di stagione degno di un pilota in stato di grazia e da lotta mondiale.
A Londra conquista la 2° posizione nel mondiale con 153 punti, 31 dietro al campione. Dopo Tokyo era 13° a 33 punti. Ha conquistato 120 punti in 7 gare, una media di 17 ad E-Prix. Conclude con lo stesso numero di vittorie di Rowland e lascia Jaguar con una tripletta finale.
Giudizio: 9 – Pilota da corona
Taylor Barnard, McLaren (4° posizione, 112 punti)
E’ davvero un rookie? Sì e questo si è notato in un certo punto della stagione ma il 2025 di Barnard è stato impressionante. Nella Stagione 10 aveva corso un paio di gare, ma ai nastri di partenza del campionato 2024 – 2025 si presentava comunque da esordiente, in una serie dove, storicamente, serve del tempo per adattarsi. Il britannico nelle prime 4 gare ha ottenuto però 3 podi e una pole.
Alcuni risultati successivi hanno affievolito l’entusiasmo di inizio stagione. Nulla di preoccupante nella stagione da rookie. Barnard chiude 4° in classifica, lasciando la sensazione di star assistendo allo sviluppo di un futuro campione.
Giudizio: 8.5 – Futuro brillante
Pascal Wehrlein, Porsche (3° posizione, 145 punti)
Il tedesco ha iniziato da campione del mondo in carica e leader indiscusso di Porsche, obiettivo dichiarato difendere e confermare il n.1. La sensazione però che Wehrlein potesse riuscire nell’obiettivo non c’è stata, tranne forse una remota dopo Gara 1 di Berlino.
Wehrlein ha avuto un inizio un po’ complicato, l’altra metà della stagione è stata migliore ma decisamente altalenante. In 16 gare ha concluso a punti 10 volte, 5 di queste sul podio e con 1 vittoria. Le altre sono tutte fuori dai punti e con un ritiro. Un bottino sulla carta interessante, migliore anche della stagione del titolo, ma pecca terribilmente di costanza, ciò che gli ha permesso di vincere nel 2024.
Si ci aspettava forse di più da Wehrlein nella sua stagione di difesa al titolo ma a Londra perde anche la 2° piazza in favore di Cassidy.
Giudizio: 8 – Leader indiscusso di Porsche ma ci si aspettava di più
Jean-Éric Vergne, DS Penske (6° posizione, 99 punti)
Non vincerà da Hyderabad 2023 ma Jean-Éric Vergne rimane una sicurezza. In termini di punti questa sarebbe la sua peggior stagione negli ultimi 4 anni ma ciò che stupisce è proprio la sua costanza di risultati. Sono 11 arrivi a punti in 16 gare, un solo ritiro. Stagione da 2 podi, ottenuti a Shanghai, dove con Günther segna la prima doppietta Penske, e a Berlino. Un risultato che permette al francese di tenere viva la sua striscia di podi in carriera nel campionato full electric. Dalla Stagione 1 è infatti sempre salito sul podio almeno una volta.
L’unico bi-campione della Formula E è ancora tra i migliori in griglia e l’anno prossimo, se i rumors venissero confermati, dovrebbe essere ancora in griglia e affiancato da Nick Cassidy per una line-up decisamente interessante.
Giudizio: 7.5 – Sempre una sicurezza

António Félix da Costa, Porsche (5° posizione, 111 punti)
Rispetto alla Stagione 10 l’inizio è da sogno, 2 podi nelle prime 2 gare, tutti 2° posti. A Gedda, Miami, Monaco e Tokyo arrivano ottimi punti, compresi altri 2 podi, ma il distacco in classifica comincia ad aumentare. Il resto della stagione è stabile e mostra costanza, qualcosa che l’anno passato era mancato. Conclude il 2024 – 2025 senza vittorie e pone fine alla striscia, iniziata nella Stagione 5, di almeno un successo a campionato. La costanza nei risultati lo porta al 5° posto finale, un solo punto dietro Barnard e 34 da Wehrlein.
La Stagione 11 di da Costa da la sensazione che, con il giusto ambiente, potrebbe tornare in lotta per il campionato piloti ed essere un cliente scomodo. L’ambiente Porsche non sembra esserlo, come da stessa ammissione del portoghese.
Giudizio: 7.5 – Lui c’è ma è separato in casa
Maximilian Günther, DS Penske (10° posizione, 85 punti)
Raccoglie molto meno rispetto a quello che ha fatto vedere. A pesare sulla sua classifica sono i 6 ritiri in 16 gare, un numero neanche avvicinato da altri piloti. Di questi, solamente quello di Gedda è imputabile al tedesco che ha posto fine alla sua gara con un contatto con da Costa. Altri 2 ritiri sono arrivati per incidenti, dove Günther si è trovato vittima, ed una serie di problemi tecnici. Tra questi i 2 ritiri di Tokyo e Shanghai, entrambi avvenuti per la stessa causa, e quello di Berlino.
Il tedesco nelle 10 gare cha ha concluso ha centrato 8 piazzamenti a punti, tra cui 2 vittorie. Per lui anche 2 pole e negli stessi E-Prix che poi ha conquistato, Gara 1 sia di Gedda che di Shanghai. Perde il confronto interno con Vergne di 14 punti ma a pesare su quella che alla fine si può considerare una sfida equilibrata sono proprio i ritiri. In sintesi, Penske lo ha voluto e Günther non ha deluso le aspettative.
Giudizio: 7.5 – Step avvenuto?
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Nyck de Vries, Mahindra (8° posizione, 92 punti)
Salta gli E-Prix di Berlino causa WEC con Toyota ma conclude la stagione in modo memorabile, secondo solo a Cassidy. A Londra finisce entrambe le gare sul podio, ambo al 2° posto, e supera Mortara in classifica. Pecca della sua Stagione 11 rimane la gara di Giacarta dove avrebbe potuto ottenere molto di più di un ritiro. Era in lotta per la vittoria prima che dimostrasse ancora una volta uno dei suoi difetti più costosi, l’essere troppo al limite. Il contatto con Dennis ha messo fine alle sue speranze di vittoria e anche a quelle dell’inglese. Il suo 2024 – 2025 è da alti e bassi ma sembra che Mahindra, e così l’olandese campione della Stagione 7, siano sulla strada verso il ritorno.
Giudizio: 7.5 – Nyck The Quick sta tornando?
Jake Dennis, Andretti (7° posizione, 92 punti)
La sua stagione passa inosservata, forse perché è la peggiore in termini di risultati da quella d’esordio. Dennis si dimostra però ancora una volta un pilota da non sottovalutare. Trascina ancora una volta Andretti e conclude a 12 punti da un pilota ufficiale Porsche, da Costa. Alla sua stagione manca una vittoria, una novità per lui che aveva sempre conquistato almeno un E-Prix. L’occasione migliore è stata Giacarta ma a porre fine ai sogni di gloria è stato prima de Vries e poi un problema tecnico alla sua Porsche.
L’inglese ottiene comunque 9 arrivi a punti, di cui 6 in Top 5, in 12 gare concluse. I 2 podi di Monaco e Berlino rendono più dolce la stagione ma qualcosa è mancato.
Giudizio: 7 – Trascinatore ma stranamente silenzioso
Edoardo Mortara, Mahindra (9° posizione, 88 punti)
Supportato da una vettura competitiva, Mortara torna a dimostrarsi un pilota solido. Nel 2023 ha accettato la sfida Mahindra ed insieme a de Vries, tornato in griglia dopo l’esperienza F1, ha iniziato a lavorare per riportare il costruttore indiano nelle parti alte della classifica. Conclude il 2024-2025 con 88 punti, miglior stagione dalla 2021-2022, e i podi di Giacarta e Berlino. A questi si aggiunge la consapevolezza che con alcune situazioni migliori il bottino sarebbe potuto essere maggiore.
Arrivato a 38 anni, 39 li farà ad inizio Stagione 12, la carriera in Formula E di Mortara sembra essere ormai più vicina alla fine. Ma questa stagione in Mahindra ha dimostrato che lo svizzero può ancora dire la sua. Se il costruttore indiano, secondo rumors, sta seriamente valutando di rimanere come costruttore per la Gen4 il merito è anche suo.
Giudizio: 7 – Il duro lavoro ripaga
Sébastien Buemi, Envision Racing (12° posizione, 84 punti)
Ne erano quasi tutti convinti, la Stagione 11 sarebbe stata l’ultima di Sébastien Buemi ma sembra che difficilmente sarà così. Lo svizzero ha vissuto una sorta di seconda giovinezza, soprattutto dopo la vittoria a Monaco. Un successo che mancava da quasi 6 anni e che lo stesso Buemi non pensava sarebbe mai arrivato nuovamente. Da lì solo 2 E-Prix complicati, Shanghai Gara 2 e Londra Gara 1, poi solo arrivi a punti. Una forma che lo svizzero, campione della Stagione 2, negli ultimi anni ha fatto fatica a dimostrare.
Buemi ha trascinato Envision in campionato, un ruolo che solitamente spettava al suo compagno di squadra. Conclude inoltre davanti a Mitch Evans su Jaguar ufficiale e con una stagione che ha convinto più di quella del neozelandese.
Giudizio: 7 – Rinato

Dan Ticktum, CUPRA Kiro (11° posizione, 85 punti)
Ci sono stati piloti che hanno corso una stagione migliore, passati inosservati. La Stagione 11 da team cliente Porsche per CUPRA Kiro ha dimostrato che Ticktum è un pilota che può dire la sua in Formula E. Prima pole, primo podio e prima vittoria ma il suo percorso è ancora lungo. La sua stagione, dopo un avvio lento, esplode arrivando in Asia. Ma appena lasciate Tokyo, Shanghai e Giacarta torna come ad inizio campionato. Se non fosse stata per la pole di Londra, il suo 2025 si sarebbe chiuso in silenzio dopo tanto clamore. Ticktum ora può dire però di essere lì, di essere arrivato ad un punto insperato ad inizio avventura in Formula E.
L’inglese, dopo anni nelle retrovie, sembra poter infatti spostarsi nella parte alta della classifica. Per lui è stato difficile arrivarci, causa situazione disastrosa di NIO, ma rimanere ora diventa quasi un obbligo. Dimostrare che il 2025 non è stata solo la favola dell’underdog.
Giudizio: 7 – Il primo passo è stato fatto
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Lucas di Grassi, Lola – Yamaha ABT (17° posizione, 32 punti)
Altro pilota da aggiungere alla lista dei campioni rinati, Lucas di Grassi. Il campione della Stagione 3 veniva da un paio d’anni ancora peggiori di quelli di Buemi. Tra questi sicuramente la Stagione 10 dove il brasiliano aveva concluso come ultimo pilota ABT con 4 punti, distante di 48 rispetto al compagno di team Nico Müller. La scelta di Lola-Yamaha ABT di affidarsi a lui era stata ridotta alla semplice esperienza ma alla fine si è rivelata di successo. Di Grassi non ha fornito infatti solo esperienza al costruttore appena arrivato.
L’highlights della sua stagione è sicuramente Miami dove, dopo alcune penalità, ha ottenuto un 2° posto. Un podio totalmente insperato ma risultato non solo di fortuna. Il brasiliano è stato in lotta per i punti per tutto l’E-Prix e ha tagliato il traguardo in 6° piazza. Dopo Miami sono arrivati altri 3 piazzamenti a punti, tra cui una Top 5. Considerando i suoi mezzi, stagione di un certo livello.
Giudizio: 6.5 – Non ha ancora finito
Mitch Evans, Jaguar (13° posizione, 74 punti)
Mettere Mitch Evans più dietro in questa classifica sarebbe impensabile in realtà. Il neozelandese paga molto il pessimo inizio di stagione di Jaguar. Evans però, se nello stesso periodo Cassidy riesce a raccogliere piazzamenti a punti, anella una serie di 10 gare senza punti, ci sono anche 3 ritiri ma solo 1 per motivi tecnici. Evans inoltre in queste non arriva neanche vicino alla Top10, se non per la 12° piazza di Giacarta.
A Berlino la sua stagione svolta, così come quella di Jaguar, ma quando lo fa è in realtà Cassidy ad ottenere dei risultati migliori. Evans vince Gara 1 a Berlino mentre il compagno di team, e partente, vince le 3 successive e in maniera dominante.
Giudizio: 6.5 – Meglio dimenticare, obiettivo Stagione 12
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Stoffel Vandoorne, Maserati MSG (14° posizione, 62 punti)
Ricorderà la vittoria a Tokyo per un po’, soprattutto per com’è arrivata. Pit Boost eseguito al momento giusto, prima di una bandiera rossa che ha fatto ripartire la gara da zero per tutti, tranne lui. Gestisce bene energia e gap e regala a Maserati la prima, e unica, vittoria stagionale, per il marchio forse anche l’ultima in Formula E. Nel resto della stagione fa più fatica con soli 2 arrivi a punti nelle successive 8 gare.
La stagione, nonostante la vittoria, è però da considerarsi peggiore rispetto al 2024, dove aveva comunque lasciato poco il segno. Vandoorne però fa il suo e sicuramente la situazione di MSG, vicina al fallimento, non ha aiutato. Il futuro del belga è però incerto, con Stellantis che sta valutando le proprie opzioni.
Giudizio: 6 – Ultima uscita?
Nico Müller, Andretti (15° posizione, 48 punti)
Ottiene 1 punto in più rispetto ai 47 segnati da Nato nel 2024 ma il suo apporto al risultato stagionale è migliore, 34% rispetto al 28% del francese. Il suo 2025 non può però essere considerato positivo, soprattutto dopo quanto fatto vedere in ABT nel 2024, alla fine conclude la Stagione 11 con meno punti. Essere compagni di Dennis non è mai stato semplice, tanto che lo svizzero è il migliore in termini di contributo da Günther, ma ci si aspettava di più. Le sue prestazioni sembrano inoltre aver fatto raffreddare l’entusiasmo di Porsche, ancora indecisa sul futuro di da Costa e che proprio su Müller stava scommettendo.
Quello che è sembrata mancare al suo 2025 è stata la costanza, 4 ritiri e diversi arrivi fuori dai punti. Gli E-Prix conclusi a punti sono infatti solo 6, di questi però 4 in Top5. A Giacarta ottiene un podio, almeno fino a quando Envision non vince il ricorso per la penalità inflitta a Buemi.
Giudizio: 5.5 – Sembra esserci di più
Jake Hughes, Maserati MSG (16° posizione, 40 punti)
Una stagione da 4 ritiri, 5 arrivi a punti e 1 podio, la 3° piazza di Gara 2 a Gedda. I punti sono proprio il podio, 2 Top5 e 2 10° posti. Un bottino di 40 punti non entusiasmante, non aiutato comunque da una serie di errori del team, problemi ed incidenti. Forse avrebbe potuto ottenere di più ma sulla sua stagione pesa anche il distacco da Vandoorne, 22 punti.
Il futuro in griglia dell’inglese sembra essere in bilico. Quando è arrivato nel 2023, con McLaren, aveva impressionato ma il 2024 e il 2025 non sono stati forse quelli che ci si aspettava.
Giudizio: 5.5 – Non ancora sbocciato?
Robin Frijns, Envision Racing (19° posizione, 23 punti)
Diciamo che se dovessimo pensare ad un pilota non propriamente fortunato, sarebbe Frijns. Così come per altri, i 23 punti dell’olandese non dicono tutto sulla stagione. In qualifica riesce a portare più volte Envision ai duelli. A Berlino Gara1, anche se in una qualifica parziale causa pioggia, si classifica 2° mentre per la qualifica di Gara 2 la piazza in 4°. In gara però non riesce a raccogliere quanto fatto in qualifica, diversi gli arrivi a punti ma tutti tra la posizione 8 e 10. Londra, dove è arrivato 7°, è il miglior risultato.
Incidenti e problemi tecnici vanno a pesare sulla sua classifica finale ma anche il non aver mai davvero brillato quando ha visto la bandiera a scacchi. Frinjs potrebbe inoltre aver concluso la sua avventura in Formula E con la Stagione 11, non uno dei migliori addii nel caso.
Giudizio: 5.5 – “Tyche”
Zane Maloney, Lola – Yamaha ABT (24° posizione, 0 punti)
Giudicare un rookie è sempre complicato, le stagioni come quelle di Barnard sono più uniche che rare. I piloti esordienti fanno sempre una certa fatica in Formula E, soprattutto se il pacchetto a propria disposizione non è dei migliori e se al proprio fianco c’è un veterano come Lucas di Grassi. Il brasiliano conclude con 32 punti, 18 frutto del peculiare E-Prix di Miami, mentre Maloney ci va vicino ma mai di più. Un misto di incidenti e penalità, anche alcune fuori dal suo controllo. A Miami aveva tagliato il traguardo in 10° piazza, poi è stato penalizzato per non aver rispettato le indicazioni dei commissari.
In gara, nonostante lo 0 in classifica, ha fatto vedere qualcosa su cui costruire. Con la maggior esperienza sua e di Lola-Yamaha, a meno di colpi di scena nel mercato piloti, ci si aspetta di più nella seconda stagione.
Giudizio: 5 – Vicino non basta
David Beckmann, CUPRA Kiro (23° posizione, 1 punto)
Anche lui un rookie, per certi versi più simile a Barnard come esperienza e vettura rispetto a Maloney. La tappa di San Paolo non è stata la sua prima uscita, aveva esordito con Andretti a Giacarta in sostituzione di Lotterer nel 2023. Passa la Stagione 10 come pilota di test e riserva di Porsche, ruolo che per la Stagione 11 lo porta in CUPRA Kiro. Dal tedesco ci si aspettava di più, per il mezzo a disposizione e la conoscenza delle vetture Formula E acquisita negli anni. Invece la sua stagione è anonima, sia in qualifica che in gara. Spesso nelle retrovie, in qualifica difficilmente batte Ticktum. In Gara 2 a Londra, ultima della stagione, conquista il suo primo e unico punto, anche grazie alla penalità del compagno di team. Il confronto a fine anno è impietoso, 85 punti a 1.
Non è chiaro quale sarà il suo futuro ma a Londra non si escludeva che quella potesse essere la sua ultima uscita. Il posto in CUPRA Kiro era arrivato grazie a Porsche, vedremo se il costruttore sarà ancora convinto o se il sostegno della casa di Stoccarda basterà.
Giudizio: 4.5 – Anonimo
Norman Nato, Nissan (20° posizione, 21 punti)
Ogni pilota sboccia a suo tempo ma dopo diverse stagioni la situazione non è ancora cambiata. Questa volta Nato aveva a disposizione un pacchetto da titolo mondiale, non è la lotta al titolo che Nissan si aspettava da lui ma sicuramente neanche quello che ha visto. Il suo arrivo, con il licenziamento di Fenestraz, era arrivato proprio per poter avere un secondo pilota su cui contare. L’unica gara brillante del francese rimane Miami, miglior pilota Nissan e una possibile vittoria sfumata sul traguardo. Poi buon E-Prix a Shanghai dove in Gara 1 è riuscito ad aiutare un Rowland in difficoltà e un E-Prix di Londra dove sembrava più competitivo. Gli highlights della sua stagione finiscono però lì. Alla fine ininfluente nella lotta ai titoli.
Nissan lo ha confermato per l’ultima stagione dell’era Gen3. Considerando i movimenti di mercato e l’addio di McLaren, cliente Nissan, mai come nel 2026 il marchio giapponese avrà bisogno di lui.
Giudizio: 3 – Fantasma
Le pagelle dei sostituti che hanno corso in Formula E nel 2025:
Felipe Drugovich, Mahindra – Berlino (21° posizione, 6 punti)
Dopo diversi rookie test e un sedile, secondo rumors, rifiutato per il 2024, Drugovich ha fatto il suo esordio in Formula E. In Gara 1 si classifica 14° ma parte 20°, causa sostituzione del cambio, e sconta un drive through per la stessa ragione. Alla lista si aggiunge una penalità di 5 secondi per velocità in pit lane, ininfluente per la sua gara. In Gara 2 però Drugovich può correre liberamente. Si qualifica 19° ma è in gara che fa la differenza, chiude 7° e con i soli più esperti Cassidy, Dennis e Vergne a fare una rimonta migliore della sua. La strategia di Mahindra si è rivelata corretta ma Drugovich si era già portato in una posizione interessante prima dell’ultima attivazione dell’Attack Mode.
Giudicare da un solo evento è complicato ma Drugovich si è sicuramente comportato bene. Il futuro del brasiliano, attualmente terzo pilota Aston Martin in F1, è sconosciuto ma le prestazioni dimostrate a Berlino potrebbero aprirgli delle porte per il 2026.
Giudizio: 7 – Prospetto interessante
Sérgio Sette Câmara, Nissan – Berlino (22° posizione, 2 punti)
Diverse stagioni di Formula E alle spalle ed è quindi più facile dire che forse le aspettative erano diverse. Per la prima volta nella sua carriera nella serie full electric, Sette Câmara aveva a disposizione una vettura competitiva. Nella prima qualifica chiude 21° ma scatta 19° per diverse penalità davanti a lui, conclude mestamente 15° e dopo un contatto con Beckmann. Contatto che lo porta a ricevere anche una penalità di 10 secondi. Per Gara 2 si qualifica nella stessa posizione, 21°, ma corre una gara più pulita e compie una buona rimonta. Chiude in 10° piazza, poi diventata 9°, e porta a Nissan il 3° e ultimo doppio piazzamento a punti della stagione.
Se Nato è stato confermato è anche perché Sette Câmara non sarà riuscito a convincere Nissan ad offrirgli un sedile full time. L’E-Prix di Berlino del brasiliano è stato sufficiente ma questo è sicuramente frutto più di Gara 2 che di Gara 1. Rimane il dubbio di vederlo per più E-Prix su una vettura competitiva, ma sembra che il brasiliano non sia tra i nomi per il mercato piloti. Considerando che l’anno prossimo non ci saranno scontri tra il WEC e la Formula E, sarà difficile vederlo nuovamente alla guida.
Giudizio: 6 – Fa il suo ma Gara 1 compromette tutto
Menzione speciale
Sam Bird, McLaren (18° posizione, 31 punti)

Se l’anno scorso il confronto con Hughes era finito alla pari, e con Bird che aveva saltato 3 E-Prix per infortunio, quest’anno la lotta in McLaren è stata a senso unico. L’highlights della sua stagione rimane San Paolo, non solo per la 4° posizione ma per il suo fare da coach a Barnard in lotta per la 2° davanti a lui. Per il resto il suo anno è stato quasi anonimo, con la beffa che quando è stato autore di prestazioni importanti non è mai riuscito a confermarle al traguardo. Un esempio Gara 1 di Londra dove un contatto all’ultimo giro con Frijns l’ha portato al ritiro mentre era la prima vettura Nissan in classifica.
A quanto pare questa potrebbe essere la fine, non il modo in cui Bird sperava d’andare via e nemmeno forse quella che meritava uno dei veterani della Formula E. Se dovesse accadere, di Sam Bird, nonostante le ultime stagioni, rimane l’essere l’unico pilota ad aver vinto almeno un E-Prix in 7 campionati consecutivi. Uno dei primi piloti a credere fermamente nella Formula E, uno di quelli che ne è stato protagonista. Chiude sul podio mondiale solo nel 2018, 3° posizione, ma l’inglese ha sempre dato la sensazione di essere forse materiale da campione, un campione mai compiuto.
Quindi se questa fosse la fine della sua carriera nella serie 100% elettrica, una categoria diversa per dare un saluto al primo veterano. Sam Bird ha scritto la storia della Formula E. (Per correttezza. Nel caso Bird, con un ultimo colpo ben piazzato, riuscisse a trovare un sedile per la Stagione 12, il suo posto in questa pagella sarebbe in zona Frijns – Maloney.)
Menzione speciale: Un pezzo di storia che forse meritava di più
Foto copertina: Formula E su X
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