Con la stagione 2025 ormai prossima, le attenzioni dell’IndyCar restano comunque focalizzate sui motori e i telai del futuro
L’IndyCar sta continuando a guardare al futuro – in particolare al 2027 – concentrandosi sui telai e sui motori. Il tema è infatti dirimente e non soltanto per l’aspetto tecnico. La categoria avrebbe infatti, dal punto di vista promozionale e ‘pubblicitario’, avrebbe bisogno di portare in pista degli aggiornamenti.
Gli chassis sono ancora i DW12 (2018) con le specifiche IR-18 (2018) e il confronto tra i propulsori è dal 2013 circoscritta alla sfida tra la Ilmor-Chevrolet e la Honda. Fermo restando che l’introduzione dell’ibrido, lo scorso anno, ha comunque portato ad un innalzamento dei costi, con annesse preoccupazioni.
Da qui, l’incarico che ha dato la Penske Entertainment (società che detiene i diritti commerciali dell’IndyCar) ad alcuni suoi dirigenti di approfondire la materia. Nello specifico, a supervisionare questi studi ci saranno l’Amministratore delegato di Penske, Mark Miles, Rich Shearing, Direttivo operativo di Penske Automotive Group. Con loro, in questo ‘comitato’, ci sarà Doug Boles, appena nominato massimo vertice della categoria.
I temi del confronto
Ovviamente, prima di mettere in produzione i nuovi componenti ci saranno lunghi confronti, nono solo tra le compagini, ma anche tra queste, i vertici della IndyCar e le aziende direttamente coinvolte.
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Secondo RACER, nel gruppo direttivo per le nuove auto una voce massimamente rilevante l’avrà anche la Ilmor, l’azienda sviluppa i motori della Chevrolet per l’IndyCar. In realtà, come ha spiegato la stessa testata, sebbene sia presentata in qualità di “vettura del 2027”, il prototipo dovrebbe scendere in pista prima del 2028.
In tali termini si è espresso Mark Miles: “Tutti lavorano in sinergia per fissare queste date. Si tratta del team, dell’ampio gruppo di fornitori e dei nostri collaboratori di IndyCar. Vogliono che sia tutto a posto, più che farlo entro una certa data. Quindi sarà tutto un po’ più fluido”.

E ancora: “Queste scadenze sono soggette a cambiamenti. Se riuscissimo a farlo entro il 2027, sarebbe fantastico. Ci stiamo pensando in termini di valore, valutandone le possibilità e quali siano i rischi. Se tuttavia non fosse fattibile, né fattibile con chiarezza e certezza, allora non lo proporremo per il 2027”.
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Copertina: RACER/Geoffrey M. Miller/Motorsport Images Credits